La musica come geografia: suoni, luoghi, territori a cura di Elena dell'Agnese Massimiliano Tabusi (2024)

Related Papers

Geography Notebooks

Teatro di suoni per l’attaccamento ai luoghi. Uno sguardo geografico

2021 •

Lorena Rocca

Body is our access key to places: the medium that allow us to possess, belong, and identify ourselves in places. Body remembers places, mediating the twoway relationship between abstract and physical, social and mental, individual and collective perspectives. Body expresses different cultural images of societies: going through social space and making the collective experience possible. Each body is indeed a “place” in which social and political constructions take shape. The paper considers body as the starting and the ending point of the reflection, presenting a circular path for reconstructing the relationship with places through sounds. The research questions shall be as follows: when body experiences the space of theater, which geographies come to life? how does sound affect this process, developing the sense of attachment to places? why is this important – for both individuals and places?

View PDF

Ebook: La musica come geografia (music as geography)

Massimiliano tabusi

View PDF

La musica come geografia: suoni, luoghi, territori

Geografia e canzoni: la provincia, l’altrove, la geografia in Paolo Conte

The assumption that motivates this paper is that the songs may offer us an original key to geography by providing useful information on the ways in which men represent themselves through the representation of an existing territory, or of a desired/imagined one. In particular, the essay will examine the work of Paolo Conte, one of the main Italian singer-songwriters as his songs contain stimulating narrative figures that we can consider archetypes of territoriality. This is particularly true at least as far as two interesting geographical figures are concerned, i.e. the province and the elsewhere. The first is a slow and opaque territory, characterized by a lifestyle centred on a different rhythm from those of the metropolis, and on the desire to escape from his greyness; the second is, geographically, the exotic, the novelty, the thrill that breaks the monotony. Through the description of these figures Conte’s songs can give us many information on the way men sense the places.

View PDF

Verso un'ecfrasi visivo-sonora, dentro il paesaggio. Contaminazioni musicali in Soundscapes e Waves di Vincenzo Bagnoli, "L'Ulisse" 26, NOVEMBRE/DICEMBRE 2023: Poesia e musica oggi.

2023 •

Marilina Ciaco

Uno degli interrogativi teorici e critici che maggiormente hanno destato la mia attenzione in questi ultimi anni è se sia possibile leggere un testo di poesia così come si esperisce uno spazio sinestetico, vale a dire una porzione (trasfigurata) di reale, delimitata da un preciso perimetro rituale, all‘interno del quale il tessuto verbale e linguistico rimanda a una gamma più o meno circoscritta di elementi visivi e sonori – immagini e suoni – e persino, volendo, a stimoli afferenti ulteriori sfere sensoriali, come quella aptica. Una prima considerazione ai limiti della tautologia riguarda la natura specifica del linguaggio poetico, nonché il suo costituirsi in quanto catena grafico-fonica, con l‘intrinseca possibilità di semantizzazione, cioè di attribuzione di valore significante, per elementi non significanti, quali la forma e l‘assetto tipografico delle parole o le relazioni fonetiche che tra di esse si generano (emblematica è l‘«hésitation prolongée entre le son et le sens» del Valéry ripreso da Jakobson, ma pure vale la pena ricordare i lavori teorici sull‘«autonomia del significante» degli anni settanta, come quelli di Gianluigi Beccaria e di Stefano Agosti).In anni più recenti, Hans Ulrich Gumbrecht, allievo di Jauss, ha definito materialities of communication tutte quelle componenti non semantiche del linguaggio verbale, connesse alla materialità dell‘atto di lettura e alla ricezione psico-fisica, sensibile, dell‘opera d‘arte.

View PDF

Tracce Urbane, 10, 143-167

Song(s) 'e Napule. Geografie sonore di un'identità urbana

2022 •

Giuliano Scala

Gli studi urbani e la sociologia della musica possono dialogare tra loro? Quest'articolo è un esperimento di ricerca che si propone di esplorare le geografie e le identità rappresentate nel rap napoletano tra gli anni '90 e 2000, attraverso un approccio transdisciplinare. Dal caso studio napoletano e dall'analisi di alcuni pezzi iconici del rap partenopeo emerge un processo di identificazione di spazi e di localizzazione di conflitti a diverse scale, in cui la musica, seppur radicata in alcuni spazi minuti e ben delineati, emerge come un invito a viaggiare al di là dei confini tracciati dalle cartografie tradizionali, offrendo un esempio di deterritorializzazione per delineare nuovi territori. D'altro canto, le immagini di città prodotte dai gruppi analizzati-Almamegretta e 99 Posse-suggeriscono la musica rap si come strumento di analisi degli spazi di marginalità, ma anche come strumento per costruire forme di autorappresentazione spazializzata attraverso cui costruire forme di cittadinanza e (auto)governo della città stessa. How do urban and popular music studies intersect? Can they dialogue to enrich both the fields? This contribution is a research experiment aimed at exploring geographies and identities that emerge in Neapolitan rap music between the nineties and the new century, through a transdisciplinary approach. Using the city of Naples as a case study and analyzing some iconic rap songs, the paper identifies specific spaces and conflicts at diverse scales; within this context, rap music, despite strongly related to clearly identifiable parts of the city, emerges as an invitation to cross pre-determined, traditional borders, offering an example of deterritorialization to draw new, unexpected cartographies. At the same time, the images of the city produced by the analyzed bands – Almamegretta and 99 Posse – suggest rap music both as an instrument to identify marginal spaces within contemporary territories and as a tool that allows spatial self-representation and, by doing so, enhances new forms of citizenship and (self)governance.

View PDF

Lorena Rocca (ed.), I suoni dei luoghi. Percorsi di geografie degli ascolti

Paesaggio sonoro e composizione musicale: breve storia

2019 •

Paolo Zavagna

View PDF

Geografie sonore. Il suono come elemento dello spazio urbano nell’Italia dell’età moderna. — In: Marco Pretelli, Rosa Tamborrino, Ines Tolic (eds), La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo, 7 vols: vol. G. Turin: AISU, 2020, pp. 3–18

2020 •

Luigi Collarile, David Douglas BRYANT, Angela Fiore, Giovanni Florio, giuseppina la face, Christoph Riedo

This collective study aims to explore the dynamics of sound geography of the early modern Italy. They examine various contexts, offering new perspectives on the phenomenology of urban sound, investigated through different typologies of sources and innovative methodological approaches. Particular attention will be given to the sound of the urban ceremonial, to its declinations and local connotations, to its ability to interact with the public and private dimension, to its economic impact, to the social and aesthetic dynamics regulating it, to its contribution to define an image of the city, to the control policies of the urban noise, to its impact on the civic architectural space and the environment.

View PDF

Geografie sonore. Dall'ascolto al progetto

Nicola Di Croce

Tracciare le possibili traiettorie di autorappresentazione attivate dall'ascolto per indagare i confini identitari, scoprire le storie che il territorio conserva e svela attraverso le pratiche quotidiane, attraverso le tracce sonore che segnano gli usi dello spazio. È così che la registrazione ambientale (field recording) lavora sul contesto: raccoglie frammenti privati e li ricompone in una storia collettiva, in una narrazione che è scritta dal pubblico e ne preannuncia lo sviluppo endogeno, stimolandone l'autogoverno. Seguendo questo filo l'invito costante è rivolto a interrogare in chiave identitaria la definizione di «patrimonio culturale intangibile». Sarà necessario allora forzare le possibilità offerte dalla passeggiata sonora (soundwalk) come pratica di deriva, per un rinnovato inquadramento estetico e progettuale. Tale attitudine richiama a quegli strumenti partecipativi che si pongono l'obiettivo di raggiungere una prospettiva comune, capace di accogliere le differenze, ammettere la coabitazione tra identità, rileggere le pratiche quotidiane e gli usi in termini di presidio e di cura. Ci troviamo a cavallo tra marginale e liminale, ovvero tra incapacità di autorappresentazione e nuove istanze di resistenza, di sovversione dell'ordine costituito; o ancora tra attori «muti» e nuovi promotori di «gentrificazione». Ed è proprio su questo confine che il paesaggio sonoro si presenta come l'arena dei confronti e dei conflitti identitari, come la metafora viva di uno scontro continuo tra poteri e sistemi di valori. Se esiste infatti un parallelo tra coscienza di luogo e consapevolezza acustica, indagare le modalità per far maturare consapevolezza all'ascolto ci porta a una riflessione più ampia sul «diritto alla città» e sulla costruzione di «beni comuni». Ci spinge a riconsiderare quei beni immateriali capaci di penetrare e condizionare la nostra percezione e le nostre pratiche quotidiane. L'ascolto si rivela pratica essenzialmente relazionale, laddove il lavoro con e attraverso l'ambiente sonoro diventa occasione per scardinare quelle rappresentazioni su cui si fonda l'incapacità di trasformazione. Vogliamo esplorare una prospettiva tanto distante quanto estranea attraverso cui leggere, coinvolgere e lasciarci coinvolgere dalle comunità locali, per interpretare e orientare insieme un ascolto attivante e attivatore del tessuto sociale. Costruire un archivio sonoro dove ogni abitante potrà riconoscersi e raccontarsi, sentendosi parte di una collettività. L'ascolto e la registrazione diventano strumenti di trasformazione dall'interno, luoghi di discussione dove scrivere collettivamente uno statuto provvisorio (e inter-soggettivamente riconosciuto) dell'ambiente sonoro, che sappia guidare consapevolmente le trasformazioni della città e del territorio.

View PDF

Angela Bellia (2018), Musica, spazio e rito nelle città cerimoniali dell’Occidente greco. Il caso di Selinunte, in (a cura di) M. Livadiotti, R. Belli Pasqua, L. M. Caliò, G. Martines, Theatroeideis. L’immagine della città, la città delle immagini, («Thiasos Monografie, XI»), Roma, Quasar, 329-342.

Angela Bellia

Scopo di questa proposta è ricostruire il ruolo e la funzione delle performances musicali e corali a Selinunte, una delle più importanti città greche d’Occidente che si distinse per una intensa attività cultuale e sacra. Sono state analizzate le informazioni riguardanti l’organizzazione delle attività rituali e musicali a Selinunte, i percorsi processionali e i rituali associati agli edifici di culto. Risultano di grande interesse le attività connesse al tempio R e al cosiddetto Megaron nel settore meridionale del grande santuario urbano, probabilmente un grande spazio teatrale per le performances musicali e coreutiche legate al culto di una divinità femminile, verosimilmente Demetra. L’organizzazione degli spazi, le forme di riattualizzazione drammatica così come le perfomances musicali e corali con ampia partecipazione popolare consentono di considerare il «musiking» nella città siceliota come una componente essenziale che può anche aver contribuito a rafforzare l’identità culturale e sociale della popolazione in una polis di frontiera.

View PDF

ISBN: 9788855431293

In ascolto. Mappe sonore per la storia della musica - anteprima parziale

2022 •

Paolo Russo

Nelle programmazioni concertistiche e teatrali, nelle discoteche pubbliche e private convivono opere di stili ed epoche diverse sotto la generica etichetta di «musica classica»; si induce così ad ascoltare ogni opera col medesimo atteggiamento. Ogni epoca aveva però la sua musica e ascoltare musica del passato ha a che fare anche con la storia, richiede comprensione dell’altro, dell’estraneo. Restituire ad ogni epoca la sua musica significa soprattutto comprendere l’idea di musica che definiva diversamente ruoli, funzioni, significati dell’arte dei suoni che, per quanto lontani nel tempo, tuttora ci appartengono. Questo libro si propone come bussola per navigare nella nostra cultura musicale tra il Cinquecento e la seconda metà del secolo scorso. Ogni capitolo presenta un brano musicale e lo utilizza come chiave d’accesso ad una parte della nostra storia musicale: lo commenta, lo descrive, ne seleziona alcuni eventi sonori e attribuisce loro un possibile significato dentro l’epoca e la cultura che l’ha prodotta. Lo scopo è individuare gli aspetti che in ogni composizione ci dicono il senso attribuito alla musica al convergere di epoche, stili, estetiche, condizioni produttive ed esecutive ed eventuale poetica dell’autore. Il percorso si radica dunque esclusivamente nell’ascolto: di ciascuna opera vengono indicati eventi sonori chiaramente percepibili, individuabili, significativi nel fascino e nell’emozione che suscita la musica; eventi sonori su cui richiamo l’attenzione, che indico nella loro individualità stagliandoli dal flusso sonoro per capirne il senso. Il volume è chiuso da un breve glossario che raccoglie la terminologia via via introdotta: anch’essa definita con concreti esempi sonori. Per ogni brano commentato indico dunque l’edizione discografica utilizzata e la rendo disponibile su una playlist della piattaforma Spotify® a cui rinvia facilmente un QR-code.

View PDF
La musica come geografia: suoni, luoghi, territori a cura di Elena dell'Agnese Massimiliano Tabusi (2024)
Top Articles
Latest Posts
Article information

Author: Neely Ledner

Last Updated:

Views: 6263

Rating: 4.1 / 5 (62 voted)

Reviews: 85% of readers found this page helpful

Author information

Name: Neely Ledner

Birthday: 1998-06-09

Address: 443 Barrows Terrace, New Jodyberg, CO 57462-5329

Phone: +2433516856029

Job: Central Legal Facilitator

Hobby: Backpacking, Jogging, Magic, Driving, Macrame, Embroidery, Foraging

Introduction: My name is Neely Ledner, I am a bright, determined, beautiful, adventurous, adventurous, spotless, calm person who loves writing and wants to share my knowledge and understanding with you.